Illyria è l'unica città rimasta su Aserania, continente più selvaggio e devastato dall'attività di un grande vulcano. La cultura cittadina poco conosce di questa città così lontana e ben protetta nel cuore delle montagne a strapiombo sul mare, ma gode dei beni che essa produce: il tè e gran parte di spezie e frutta esotica vengono importati da lì.
Chi l'ha vista la descrive come una gemma iridescente incastonata tra la roccia, piena di vita e di colore, eppure a nessun cittadino è mai stato permesso di restare: le navi straniere restano al porto il tempo di un ragionevole riposo prima di riprendere nuovamente vela verso il porto di origine, attraversando lo stretto che protegge l'insediamento.
La sua architettura impiega largamente le rosate pietre locali, mattoni cotti, e intonaco bianco. Archie e decorazioni incorniciano le finestre. Sui tetti non è insolito vedere delle cupole, ma specialmente terrazze, tende colorate e giardini fioriti.
L'altro caratteristica per cui Illyria è conosciuta è la magia: da li hanno avuto origine i maghi della Fratellanza della Mano, e ancora grossa parte delle loro forze proviene proprio da Illyria, sebbene la sede del loro ordine si sia ormai spostata oltremare.
Dopo La Marcia Illyria è stata sigillata da un potente incanto che non permette a nessuno di entrare o uscire dalle sue mura.
Illyria è governata da un circolo di tre saggi, eletti tra i più sapienti della loro Accademia, che dirigono in concerto ogni ambito della vita, sia politici che giuridici, economici e militari.
Viene amministrata da uno dei tre saggi, coadiuvato da una giuria formata dagli insegnanti dell'Accademia. La giustizia illyra non concepisce la detenzione e qualora i crimini fossero particolarmente gravi o non risarcibili, solitamente si fa ricorso all'esilio.
L'attuale milizia di Illyria conta poche unità, tutte ad altissimo livello di preparazione militare, e una piccola flotta che con facilità difende lo stretto che conduce fino al mare aperto.
Illyria è la città più acculturata e accesa sostenitrice del razionalismo: tra di loro vi sono maghi, studiosi, astronomi, matematici, medici. Questo li contrappone alla religione dei Martelli quanto quella dei Pagani: nella loro città non vi sono infatti templi o altari, ma biblioteche e accademie.
A livello produttivo ed economico si occupano di agricoltura, e limitatamente di allevamento, ma qui anche i contadini hanno un'infarinatura di lettura e scrittura. La donna è considerata preziosa e nonostante l'apparente reclusione a cui è sottoposta, la sua parola vale quanto quella di un uomo e ha gli stessi diritti all'istruzione e alla partecipazione alla vita politica.
La società illyra non è paritaria solo per quanto riguarda i generi, ma è realmente democratica: il peso giuridico e politico di ogni suo abitante è uguale, ed ognuno ha gli stessi diritti e poteri, e uguale diritto all'accesso allo studio. La conoscenza è di fatto uno dei valori tenuti in maggior considerazione tra la popolazione illyra, insieme al rispetto per l'altro. Sono un popolo generalmente pacifico e di scarse ambizioni, che per difendersi dalla guerra e dalle contaminazione culturale ha praticato una politica isolazionista, indubbiamente influenzato dalle ideologie della Fratellanza della Mano che anticamente aveva qui la loro sede.
Da lungo tempo non si insegna più l'alta magia a Illyria, anche se è rimasta la struttura dell'antica sede della Fratellanza della Mano, detta Torre dell'Occhio. Qui ancora risiedono i maghi illyri, che selezionano i giovani dotati tra la loro gente per inviarli alle Torri dei Maghi su Alenalia, nei pressi della Città, ed è possibile trovare dei tomi di magia tra gli scaffali delle loro polverose biblioteche. Di fatto, è facile trovare dei giovani apprendisti dell'arte magica con i loro maestri, sia che facciano parte della Fratellanza della Mano, o che pratichino la magia ad un livello più dilettantistico.
La popolazione Illyra è di carnagione olivastra e chiome scure e ondulate. Solitamente hanno occhi scuri, ma non sono sconosciuti occhi verdi, grigi e nocciola. Usano vestire con tuniche variopinte. Utilizzano turbanti per proteggersi dai forti venti che spirano dal vicino deserto e dai venti di montagna. Culturalmente sono tendenzialmente educati, acculturati e rispettosi del prossimo.
Adel, Ahmad, Akbei, Al, Amin, Amir, Amjad, Anoushiravan, Arad, Aram, Arash, Aref, Arman, Arsalan, Arshia, Aroun, Asad, Asghar, Atash, Aurang, Azad, Bahram, Bamdad, Bardia, Behnam Behrang, Behrouz, Changeez, Corino, Cyrus, Kourosh, Dara, Dariush, Davood, Ebi, Ehsan, Emad, Faraz, Farhang, Farjad, Farshad, Farzan, Ferdows, Garod, Hadi, Hami, Hamid, Haseki, Hedayat, Hirad, Hesìam, Heydar, Iblis, Jahandar, Jalal, Jalil, Javad, Javeed, Kambiz, Kamran, Kamshad, Kamyar, Kamal, Karim, Kayvan, Khashayar, Kahmin, Kian, Koosha, Kourosh, Kreos, Jabu, Majid, Mansoor, Mehrzad, Mohsen, Morad, Nader, Namdar, Namvar, Navid, Nima, Nouri, Omid, Parsa, Pejman, Pujman, Peyman, Ramal, Rahim, Rakhsaan, Reza, Roozbeh, Sadegh, Sadri, Saman, Sanjar, Shahab, Shahbaz, Shaheen, Shahkam, Shahrdad, Shahruz, Shaya, Shayan, Siamak, Soheil, Soroush, Taher, Vafa, Verlin, Yashar, Zartosht.
Ahou, Alaleh, Anahita, Ara, Arezoo, Arghavan, Ava, Azadeh, Azita, Azara, Bahamin, Banou, Beeta, Darya, Delaram, Elaheh, Elham, Farah, Fariba, Farideh, Firouzeh, Forouzan, Gelareh, Ghamzeh, Ghazaleh, Giti, Golnar, Habibeh, Haideh, Hamideh, Hediyeh, Jannat, Khandan, Khatereh, Khorsheed, Laleh, Leyla, Laila, Leila, Leily, Layly, Laily, Lila, Lili, Mahasti, Mahnaz, Mahsheed, Mahsa, Mahta, Mahtab, Mahvash, Malakeh, Maliheh, Marjan, Mariam, Mehry, Meshia, Mina, Monir, Moneereh/Monireh, Morvareed, Nadereh, Naghmeh, Nahid, Naseem, Nastaran, Nasreen, Nazhin, Negin, Negah, Neda, Niloufar, Niki, Nikou, Niyoosha, NourOrkideh, Paree, Parisa, Parvaneh, Parvin, Pegah, Pouneh, Raha, Ramesh, Ravan, Rayhaneh, Roksana, Roya, Saba, Sadaf, Saeedeh, Sahar ,Sahba, Salomeh, Saman, Samin, Samireh, Sara, Sarvenaz, Sayeh, Setareh, Shadi, Shahla, Shahzadeh, Shahrzad, Shams, Sharareh, Sheyda, Sheeva, Sheedeh, Shireen, Sholeh, Shohreh, Shouka, Soheila, Soraya, Souri, Soussan, Souzan, Soveen, Tahereh, Tahmineh, Tala, Talayeh, Tara, Taraneh, Teena, Touba, Vanda, Veeda, Yasaman, Yass, Yeganeh, Yekta, Zahra, Zari, Zarrin, Ziba, Zhaleh, Zohreh.
Abiwardi, Attar, Beyzar, Ganjavi, Haroud, Hayr, Ibn Lani, Khatun, Khusrow, Nuwas, Ramin, Rumi, Sanjir, Sepehri, Shamlu, Shirazi, Taher, Zakani.
La lingua Illyra è fiorita, dal ritmo deciso e molto aspirata. La sua complessità la rende difficile da imparare e non è molto diffusa al di fuori dell'area commerciale, anche se quasi tutti i maghi della Fratellanza della Mano, in maggior parte originari di Illyria, la parlano.
La bandiera di Illyria è a strisce argento su campo viola.
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