Bohn è la città-stato più a nord del continente della Città, in una vallata racchiusa tra montagne e vicino alla costa. I suoi abitanti sono contadini, orgogliosi guerrieri e naviganti. Un tempo rinomata nel continente per la rivendita di oggetti antichi che i marinai raccolgono durante i loro viaggi e per i loro cospicui raccolti, dopo la Marcia Bohn è diventata famosa per essere non solo l'unico luogo inviolato di Alenalia ma anche il nucleo di scambio principale tra Corsari e Caradiani sebbene la loro presenza sul territorio venga da sempre ufficialmente negata ed osteggiata.
La struttura sociale Bohnense è tendenzialmente patriarcale con una struttura ben definita e netta tra i sessi. Per quanto questa possa essere considerata retrograda ai più per i Bohnensi è fondamentalmente legata al profondo rispetto che questi hanno nei confronti delle stradizioni. Agli uomini vengono spesso affidati incarichi di dovere e responsabilità persino all interno della famiglia stessa mentre alle donne, considerato un bene indispensabile per la società vengono concessi ruoli amministrativi specialmente per quello che riguarda la gestione delle finanze e del tesoro.
Appartenere alla giusta famiglia è fondamentale per i Bohnensi, per questo motivo il matrimonio è considerato un affare estremamente importante e spesso determinante per
la sopravvivenza del clan e le famiglie locali. Quasi sempre il matrimonio viene combinato tra le famiglie e non può essere facilmente celebrato senza il consenso del
capofamiglia e del capoclan.
Bohn è articolata in famiglie raggruppate in clan.Ogni famiglia ha al suo capofamiglia che funge da rappresentante e patriarca della stessa.
Una o più famiglie compongono quello che è chiamato un Clan che ha a sua volta a capo il Capoclan.
Attualmente le famiglie più illustri sono gli Ombraenir sotto il clan omonimo e gli Ushertasse sotto il clan Tassel.
Per famiglia si intende tutti i discendenti ed antenati legati ad un determinato cognome, e per clan una serie di individui uniti sotto un unica guida, risultando così un
gruppo di individui molto ampio. Nonostante i Bohnensi vengano visti dai più come rozzi barbari essi hanno una struttura sociale divisa in classi ben definita ed il
concetto di famiglia e clan sono estremamente fondamentali per la società.
Considerato sia sacro a livello spirituale che opportunistico, le fanciulle vengono date generalmente in sposa molto giovani durante un rituale chiamato Calenda in cui la
famiglia dello sposo, o lo sposo stesso in assenza di essa, offre una dote al padre della sposa per prenderla con sè. Questo rituale è fondamentale da comprendere per
capire la visione della donna all interno delle famiglie bohnensi che le vede un bene fondamentale di scambio tra famiglie.
Mentre gli uomini esercitano la quasi totalità del potere decisionale, dalle donne si ci aspetta la gestione del tesoro e delle risorse della famiglia e del clan.
Per cui quasi tutte le donne vengono istruite al leggere e scrivere e far di conto.
Un matrimonio che si rispetti deve essere accettato dal capofamiglia in primis e successivamente dal capoclan tuttavia essendo considerata la questione prettamente spirituale,
un matrimonio si considera celebrato se gli sposi si legano le mani davanti ad una delle teste di lupo.
Questa tradizione ha dato luogo in passato a famosi scandali ed è la scappatoia che gli innamorati spesso adoperano per coronare i loro sogni d'amore spesso venendo
cacciati o diseredati dalle proprie famiglie. Per questo motivo i giovani e le giovinotte bohnensi vengono quasi sempre custoditi gelosamente dai clan più
importanti per evitare che arrechino scandali allo stesso.
La fedeltà nella famiglia bohnense è sacra sia per l'uomo che per la donna. Secondo la tradizione, che non tollera l idea di divorzio, qualora un uomo sia accusato di
infedeltà dovrà essere portato difronte al consiglio del proprio clan il quale si adopererà per espropriare lui ogni suo bene immobiliare e monetario per assegnarlo alla
famiglia della sposa offesa, riassegnando lei ad un altro clan.
In caso di infedeltà della donna o disobbedienza della donna, questa solitamente viene ripudiata dal marito sotto approvazione del clan stesso.
I figli della coppia verranno tuttavia in questo caso dichiarati illegittimi salvo decisione dello stesso.
I capelli: Tutte le donne dalla fanciullezza fino all età da marito non tagliano i propri capelli. Sarà infatti lo sposo a tagliarle loro durante la prima notte di nozze come simbolo del dono della loro giovinezza. È per questo motivo solitamente facile riconoscere una donna sposata da una che non lo è semplicemente guardandole i capelli.
Alcuni dei capoclan e i guerrieri di alto grado, compongono quella che viene detta l'Aristocrazia Guerriera che ha il compito di eleggere il Comandate dell'esercito e di gestire tutte le questioni di carattere militare, sia in natura di offesa che di difesa. A capitanare il consiglio dell aristocrazia guerriera è il Campione del Popolo, detto anche L'Orso.
Ad occuparsi delle questioni spirituali della città ci sono invece le Teste di Lupo: si tratta di tre figure (ma in passato ci sono state anche testimonianze
della presenza di una sola Testa di Lupo) che si occupano della parte più delicata della cultura Bohnense, ovvero il rapporto con la tradizione, la vita e la morte.
Le Teste di Lupo svolgono la funzione di medici all'interno della città, fanno nascere i bambini, scandiscono i tempi di semina e raccolta e organizzano feste e
funerali, e sono tra i pochi letterati. Sono il cuore pulsante di Bohn.
Particolarmente venerati a Bohn sono i due concetti del Lupo e della Ruota, ossia del padre e della madre a simboleggiare l importanza della famiglia in questa società.
Il lupo simbolegga la caccia, la protezione,il lato pericoloso della vita mentre il Carro rappresenta il progesso, il raccolto e il focolare della casa.
La cultura della magia è pressochà sconosciuta tra i membri di questa popolazione, spesso troppo alle prese con le difficoltà della vita nel nord per avere tempo da
dedicare ai libri e alla lettura, figuriamoci alla magia. Questo implica una certa diffidenza, in questo caso data più dal timore e dall'ignoranza
(uno stregone potrebbe essere responsabile del malocchio!), ma nella storia alcuni rari stregoni hanno occupato il ruolo di Teste di Lupo.
Non è raro che ogni tanto a Bohn nascano individui con il dono della manipolazione della terra o dell aria a causa del profondo legame che questa terra ha verso la natura...
e le sue manifestazioni.
La cultura Bohnense è di stampo patriarcale. Un tempo era in uso la poligamia a causa dell'alta percentuale di morti per parto, tuttavia questa pratica non è più in uso
e viene vista molto male da parte delle famiglie più facoltose.
Le donne si dedicano spesso alla gestione economica dei beni della famiglia. La sartoria è un arte che le donne Bohnensi si tramandano da generazioni, così come la
conciatura del pellame e la realizzazioni di monili e gioielli.
Le donne di alto rango sono solite indossare abiti di pelliccia elaborate o tuniche pesanti dai colori azzurri o rossastri con ricami geometrici, sono solite decorarsi i
capelli con gioielli fatti di ossa o conchiglie lavorate e truccarsi gli occhi con pigmenti naturali appariscenti.
Molte di loro utilizzano i pigmenti azzurri per decorare occhi ed arcata sopraccigliare. Più una donna ha gli occhi decorati più il suo rango viene considerato elevato.
Le più tradizionaliste tendono a coprire il capo con veli e pesanti gioielli ornamentali.
Gli uomini sono dediti invece alla caccia, all'allevamento e alla pesca, sono soliti vestirsi con abiti pesanti e dalle pellicce scurite da tinte naturali.
Molti di loro si incidono sulla pelle i disegni tribali (cosa accettata solo per gli uomini) come segno di appartenenza ad una determinata famiglia.
I capelli e la barba sono estremamente curati, una barba lunga e folta rappresenta uno status sociale elevato.
L'agricoltura legata al concetto di natura e sfruttamento delle sue parti, per tradizione viene solitamente condotta dalle donne o da quei clan più vicini alle Teste di Lupo.
Nonostante sia una questione prevalentemente femminile, non è raro trovare uomini condurre aratri e buoi.
Il concetto di famiglia è molto ampio ed articolato, avvolte per motivi di natura sociale ed economica si ricorre all' "Adozione" nei confronti degli orfani di clan rivali
o addirittura di membri di altre famiglie e stranieri. Si raggiunge l'età adulta compiuti i 16 anni e solo ad allora si può avere voce in capitolo negli affari familiari.
Sebbene molti sappiano fare di conto, leggere e scrivere è cosa da pochi: solo pochi possono permettersi il lusso di perdere tempo per imparare e procurarsi i costosi
materiali per poter coltivare queste conoscenze.
Ad ogni estraneo è imposto il dovere di presentarsi alle autorità locali quando mettono piede oltre le mura di Bohn (che sia un soldato o un alta carica non è importante).
I Bohnensi sono molto diffidenti nei confronti di chi non è delle loro zone, e sebbene non tratterebbero mai bruscamente uno straniero (le regole dell'ospitalità sono
molto rigide a Bohn) mantengono sempre un clima di distacco e sospetto nei loro confronti.
Nei confronti dei pagani i Bohnensi hanno un rapporto neutrale, nonostante li vedano come individui potenzialmente imprevedibili e arretrati culturalmente,
molto spesso si sono rivelati comodi partner di scambi di merci a basso prezzo. Questo clima di non ostilità reciproca permette ai Bohnensi di cacciare tra le
foreste senza rischiare di essere aggrediti (nel 50% dei casi).
Il rapporto tra Viridora e Bohn è sembre stato ostile: creatosi grazie ad alcuni contenziosi sullo sfruttamento dei terreni fertili nelle Terre Grasse,
ha scatenato successivamente la guerra che le vede ancora contese.
Con Illyria vigono rapporti commerciali floridi, tuttavia l'aspetto del popolo illyro, dalla pelle scura e i tratti esotici, solitamente suscita diffidenza in un
popolo dalla mentalità ristretta come quella Bohnense.
I Bohnensi vengono visti dai Martelli quasi alla stregua di pagani stessi, al migliore delle ipotesi come metallo grezzo da raffinare.
Il riscaldamento delle abitazioni viene affidato ai grossi focolari, centro di aggregazione delle case. L'illuminazione viene fornita da braceri e lanterne,
la medicina moderna è quasi del tutto sconosciuta e si preferiscono cure di stampo erboristico.
Le armi da fuoco sono del tutto ignote così come l'impiego di apparecchi elettrici viene visto con un misto di scetticismo e diffidenza, esattamente come
avviene per la magia.
I cantieri navali Bohnensi invece sono rinomati per la solidità della struttura delle navi da essi prodotti. L'utilizzo di legno ambrato e cristallino per le chiglie
delle navi le rende particolarmente robuste ed adatte a solcare i freddi mari del nord ed affrontare le tempeste in mare aperto.
La Seta Marina, il Bisso: Le donne bohnensi sono solite camminare per ore e ore lungo le coste per raccogliere dei
filamenti rilasciate da alcune particolari ostriche della zona. Questi filamenti vengono lavorati e cuciti con una tecnica segreta e tramandanta solo da pochi Clan
alle proprie figlie. I tessuti ottenuti, dalle particolari tonalità azzurre perlate, sono simbolo di status sociale all'interno della città e vengono vendute all'estero
raramente ed a prezzi esorbitanti.
Il Sale e Peperoncino: L'arte di salare la carne, per stipare le conserve ha origini proprio Bohnensi.
La mancanza di tecnologie refrigeranti e la durezza del terreno che gli impedisce di scavare di pozzi per creare delle ghiacciaie hanno portato i Bohnensi a
fare largo uso di sale e peperoncino per conservare la cacciagione in vista dell'inverno, cosa che gli ha permesso di esportare questi beni di prima necessità.
L'uso del peperoncino, che cresce rigoglioso in queste terre, ha dato un impronta culturale decisa: la cucina Bohnense infatti è rinomata per essere particolarmente piccante.
Agliata: Ricetta tipica bohnense costituita da una zuppa fatta di latte e aglio dai toni piccanti.
Tagliata di Funghi Cacciaggione e funghi selvatici lavorati per una pietanza servita di solito nei giorni di festa.
Lingua di Fiamme: Liquore piccante tipico della città di Bohn. Viene solitamente bevuto durante le feste.
Riuscire a bere un intero bicchiere vuiol dire essere veri uomini, per questo motivo è spesso oggetto di sfida da parte dei giovanissimi locali.
Gorgonzola: Formaggio ammuffito particolarmente apprezzato dai Bohnensi così come tutti i prodotti caseari in genere.
I bohnensi sono gente alta, dalla carnagione chiara così come le chiome, spesso castano chiaro o bionde, e gli occhi, solitamente blu, azzurri o grigi. Vestono di pelli o di lana per contrastare i venti freddi che spirano da nord e dal mare. Sono gente schietta e onesta, dai modi diretti.
Sebbene quasi tutti i bohnensi conoscano la lingua Continentale, necessaria ai commerci con la città, tra loro usualmente parlano una lingua nativa, dal suono insolito, molto dolce e con molte vocali. Altrove il bohnense è poco conosciuto, anche se pare che sia una lingua molto antica, stando ai ritrovamenti in lingua in diverse parti del mondo. Oggi la forma scritta è molto poco usata, soppiantata dal Continentale per la parte commerciale, e dalle tradizioni orali per quanto riguarda la cultura mitologica e storica della cittadina.
Adiafr, Adalbrandr, Adalrik, Afi, Agautr, Agmundr, Agnarr, Aki, Aldi, Aldulfr, Aleifr, Olaf, Alfrik, Alli, Alibrandr, Anudr, Arn, Arta, Asi, Baldi, Bjorn, Boltr, Dagvidr, Dalkr, Domarr, Drengi, Dromundr, Edmundr, Egill, Eidr, Eileifr, Faraldr, Fridi, Frosti, Gaelf, Gamli, Grimr, Gunnar, Halfdan, Hallfredr, Hamall, Hegolfr, Hergrim, Hermundr, Holmr, Holfr, Ivarr, Jarli, Joarr, Hulfgar, Laugi, Lafsi, Ljotr, Manni, Myr, Olefr, Olef, Olaf, Ondur, Onn, Ondur, Ormi, Ragnar, Randr, Raskal, Refli, Reidarr, Reifr, Rysia, Sigar, Sigfridr, Skjold, Tjorvi, Torvi, Ulfedin, Ulfkell, Ulfr, Uni, Unnarr, Varr, Vebrandr.
Aslaug, Asa, Arnve, Frida, Hildr, Birna, Hilda, Dora, Disa, Dalla, Dagmar, Edda, Eona, Eilif, Emma, Ingilborg, Engilborg, Esja, Evja, Edys, Eyja, Eylaug, Freydis, Freylaug, Geira, Gisla, Grima, Grimhild, Brunhild, Halla, Heidr, Heilve, Helga, Hilda, Lif, Inga, Ingridr, Jodis, Jolinn, Jorunn, Kara, Kata, Katla, Katrin, Ketilve, Lauga, Lina, Mabil, Maild, Margret, Maeva, Melkorka, Mirun, Nauma, Olaug, Ormhild, Ragneidr, Rakel, Rikve, Saldis, Saehildr, Sida, Sigga, Siggy, Lagherta, Sibba, Sigun, Sigurdr, Sigrid, Sigrlaug, Sigrun, Soma, Vethildr, Valdis.
I bohnensi non utilizzano dei veri e propri cognomi, ma dei patronimici composti dal nome del padre, in rari casi della madre, seguiti da un'appropriato suffisso:
-sen o -son (figlio di -);
-nir (discendente di -);
-dottir o -datter (figlia di-).
Lo stemma di Bohn è una bandiera a scacchi azzurro e oro.
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